Le ragazze

di iltennista

Durante la settimana la spiaggia è popolata quasi completamente da donne. Sedute, sdraiate, adagiate al sole, leggono all’ombra grandi libri di Ken Follett, passeggiano sulla riva, in acqua spingendo le anche in avanti. Giovani ragazze corrono avanti e indietro nell’acqua, giocano a beach volley con i ragazzi, parlano fitto o stanno sotto gli ombrelloni a scrutare i telefonini. Una ragazza fuma mentre è immersa fino alla vita, la guardiamo e scommettiamo che spegnerà la cicca in mare e la getterà davanti a sé. Lo fa con gusto, lanciandola a qualche metro con un movimento delle dita, quello che si usa per dare la spinta alle palline di plastica sulle piste di sabbia. Un tempo nelle palline c’erano gli assi del ciclismo: Gimondi, Zandegù, Merckx, Baronchelli, con cappellini da dopolavoro e l’espressione che non diceva nulla sulla fatica bestia.

Il tennis del mattino è ormai necessario per smaltire la birra della sera, che è buona, fredda e frizzante. Il tennis a volte va bene, altre no, rompo le corde, consumo palline, sembra già un ricordo il sole basso; ieri c’era una nebbia rada, oggi il sole è andato via coperto da cumulonembi che hanno scaricato pioggia, mezz’ora dopo che avevamo finito.

Da qualche giorno il vento è sparito, sulla tavola cominciano ad ammucchiarsi fiori secchi, polvere,. aghi di pino. L’abitudine rende tutto, già adesso, un ricordo.